L'origine
della prima bicicletta è da attribuirsi al barone Karl von Drais. Quest’ ultimo
inventò la sua "Laufmachine" (macchina da corsa) nel 1817 che fu
chiamata dalla stampa draisina e più tardi velocipede.
La draisina era spinta in avanti facendo pressione per terra con i piedi.
I
pedali verranno poi aggiunti nel 1860 in Francia, la quale conierà il termine
bicicletta che andrà a sostituire quello di velocipede.
Inizialmente
il telaio dei velocipedi, che erano a trazione anteriore, era in legno e le
ruote, anch'esse in legno rivestito di ferro, erano di diametro differente
(quella anteriore era maggiore di quella posteriore). Nel 1839 un fabbro
scozzese, MacMillan, progettò un velocipede a trazione posteriore. Sempre negli
stessi anni i velocipedi iniziarono ad essere costruiti in acciaio e le ruote
vennero dotate di copertoni in gomma. Per un modello di bicicletta simile a
quello moderno dobbiamo aspettare il 1884 quando John K. Starley realizzò a
Coventry la prima "Safety Bicycle" ("bicicletta di sicurezza"),
denominata "Rover". Essa aveva ruote di dimensioni uguali e
trasmissione a catena.
L'invenzione
del pneumatico nel 1888, dovuta a John Boyd Dunlop, contribuì ad aumentarne il
comfort.
La
bicicletta, come già anche detto a lezione, è stata fino a pochi decenni fa un
fondamentale mezzo di trasporto, spesso l'unico a disposizione delle classi
meno agiate. Lo sviluppo economico ha poi portato ad un'importante diffusione
dell'automobile, che ha in gran parte soppiantato l'uso della bicicletta come
mezzo di trasporto.
All'
interno del libro compare un riferimento alla bicicletta alla pagina 35: "[..] passando di lì in bicicletta, con la
ruota posteriore aveva fatto schizzare un pezzo di ciocco[..]".
Evoluzione della bicicletta |
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