Componente dell' automobile
Motore
Arma
Fucile
Fonte di calore
Caldaia
Fornello
Stufa
Intrattenimento
Pianoforte
Juke-Box
Mezzo di guerra
Caccia a reazione
Mezzo di trasporto
Locomotiva
Tassì
Mercedes-Benz 300SL
Bicicletta
Jeep
Strumento di comunicazione
Ricevitore
Cabina telefonica
Telefono
Strumento di lavoro
"Arnese metallico appuntito"
Strumento di sollevamento
Cric
Gancio
Strumento visivo
Occhiali
Contesto storico-geografico e autore
Contesto storico e geografico
lunedì 30 giugno 2014
sabato 28 giugno 2014
Abbecedario
A arnese
B bicicletta
C caldaia
D Duhr
E esercito
F fucile
G Gruhl
H Heimuler
I incendio
L locomotiva
M motore
N night
O occhiali
P pianoforte
Q
R ricevitore
S stufa
T telefono
U udienza
V viaggio
Z
Ricevitore
In telecomunicazioni il ricevitore è quell'apparato elettronico che fa parte di un sistema di
telecomunicazioni, adibito a ricevere i segnali informativi ad esso in input provenienti
dal canale di comunicazione, rappresentato dal mezzo trasmissivo e trasmessi a
monte dal trasmettitore.
Il termine viene citato alla pagina 245: "Abbassò il ricevitore, rimase un po' a pensare se l' importanza della cosa giustificasse una telefonata a quell'ora anche a prelato di cui, per la verità, era abbastanza amico da permettersi di spaventarlo di notte per casi d' emergenza. "
Ricevitore telefonico anni 50 |
Pianoforte
Il pianoforte è uno strumento musicale a corde percosse
mediante martelletti azionati da una tastiera. La tastiera è composta da 88
tasti. L'origine della parola pianoforte è italiana ed è riferita alla
possibilità che lo strumento offre di suonare note a volumi diversi in base al
tocco. Colui che suona il pianoforte
viene chiamato pianista. In quanto strumento dotato di una tastiera e di corde,
il pianoforte è simile al clavicordo e al clavicembalo.
Il termine viene citato alla pagina 241: "Aveva sentito dire che i vecchi pianoforti erano strumenti molto ricercati per manifestazione del genere; [..]."
Pianoforte verticale |
venerdì 27 giugno 2014
Fucile
Il fucile è un'arma da fuoco lunga di tipo convenzionale,
progettata per sparare venendo appoggiata alla spalla. Si distingue dalle armi
corte per la presenza di un calcio (parte dell’arma che viene utilizzata come
impugnatura) ed una canna più lunghi. Tecnicamente andrebbero definite come
"fucili" solo le armi dotate di "focile", ovvero con un
meccanismo di sparo a pietra focaia, il termine però in italiano ha assunto una
semantizzazione amplissima, divenendo un sinonimo di tutte le armi lunghe da
fuoco. I fucili si dividono in due categorie: fucili con cartuccia unitaria e fucili con cartuccia non unitaria. Lo sviluppo del fucile prese il via all'inizio del XIV secolo, quando si
scoprì che la polvere nera poteva servire non soltanto per produrre fuochi
d'artificio, ma anche per sparare proiettili da una canna chiusa da
un'estremità.
Il termine viene citato alla pagina 225: "[..]; stava progettando per questo di prendere solo dei bidoni, disporli in cerchio ed erigerci una piramide di fucili al centro; [..]"
Fucile Baker |
Caccia a reazione
Un aereo a reazione è un aeroplano spinto da un motore a reazione. Gli aerei a reazione possono raggiungere velocità molto maggiori di quelle degli aerei con motori a elica e anche quote di molto superiori. Il primo a costruire un aereo a reazione è stato nel 1910 l'ingegnere rumeno Henri Coandă, che realizzò il Coandă 1. Il primo aereo con motore turbogetto fu progettato sulla carta nel 1929, quando Frank Whittle, un ufficiale della Royal Air Force britannica, inviò una sua idea al ministero dell'aria inglese per verificare se vi era un interessamento. Il primo jet a turbina effettivamente realizzato fu invece il prototipo segreto Heinkel He 178 della Luftwaffe, la forza aerea della Germania nazista, che volò la prima volta il 27 agosto 1939 con ai comandi Erich Warsitz. Il primo caccia a reazione è stato il Messerschmitt Me 262, pilotato da Fritz Wendel.
Il termine viene citato alla pagina 214: "[..], quando furono impiegati per qualche minuto i motori dei caccia a reazione per una certa opera d' arte."
Il termine viene citato alla pagina 214: "[..], quando furono impiegati per qualche minuto i motori dei caccia a reazione per una certa opera d' arte."
Heinkel He 178 |
mercoledì 25 giugno 2014
Locomotiva
La locomotiva è il rotabile ferroviario munito di motore che viene usato per il traino di un treno. Il primo che riuscì a far muovere un veicolo su rotaia grazie alla forza del vapore fu l'inventore inglese Richard Trevithick. Nel 1814 George Stephenson costruì la sua prima locomotiva, una macchina ispirata alle precedenti, chiamata Blucher. Quest’ ultima pur essendo di meccanica tradizionale, presentava alcune significative innovazioni: per la prima volta le ruote erano dotate di bordini interni per tenere la macchina sul binario e i cilindri erano collegati direttamente alle ruote motrici. La locomotiva elettrica vera e propria risale al 1879. Questa, costruita da Werner Von Siemens, utilizzava energia elettrica a corrente continua. La prima locomotiva ferroviaria a corrente alternata fu costruita in Italia sulla linea della Valtellina per conto della società italiana.
Il termine viene citato alla pagina 209: "[..]; già si era messo a cercare in un deposito di rottami metallici vecchie caldaie "della grandezza di quelle da locomotiva" per dare un concerto, appena si fossero presentati il tempo e l'occasione."
Il termine viene citato alla pagina 209: "[..]; già si era messo a cercare in un deposito di rottami metallici vecchie caldaie "della grandezza di quelle da locomotiva" per dare un concerto, appena si fossero presentati il tempo e l'occasione."
Locomotiva elettrica anni '50 |
sabato 21 giugno 2014
Caldaia
Una caldaia, in un impianto di riscaldamento, è l'apparecchiatura che realizza il passaggio di calore verso un fluido senza che avvenga la sua ebollizione, con la funzione di distribuirlo ad un ambiente. Parte dell'evoluzione delle caldaie è dovuta all'evoluzione dei combustibili. Le componenti della caldaia sono: il focolare, l'ambiente, il fascio tubiero e il camino. Negli usi civili le caldaie si distinguono in base alla potenza termica nominale (Pn).
Il termine viene citato alla pagina 209: "[..]; già si era messo a cercare in un deposito di rottami metallici vecchie caldaie "della grandezza di quelle da locomotiva" per dare un concerto, appena si fossero presentati il tempo e l'occasione."
Il termine viene citato alla pagina 209: "[..]; già si era messo a cercare in un deposito di rottami metallici vecchie caldaie "della grandezza di quelle da locomotiva" per dare un concerto, appena si fossero presentati il tempo e l'occasione."
Schema di funzionamento di una caldaia |
venerdì 20 giugno 2014
Motore
Il motore è una macchina capace di trasformare una sorgente di energia, che può essere in forma chimica, elettrica o termica, in energia meccanica. Tutti i motori reali fisici, di qualunque genere siano, sono soggetti alle leggi della termodinamica. Il rapporto fra il lavoro fornito e l'energia spesa da un motore è il suo rendimento lordo. Uno dei primi motori, come viene inteso oggi, fu la macchina a vapore. Verso la fine del XIX secolo verrà introdotto il motore a combustione interna, che rese possibile lo sviluppo dell'industria automobilistica e la nascita dell'industria aeronautica. Dopo la seconda guerra mondiale, il volo aeronautico e spaziale richiesero lo sviluppo dei motori a getto e dei motori a razzo.
Il termine viene citato alla pagina 204: "Gruhl aveva ottenuto questo risultato sollevando la macchina col cric e facendo girare il motore a vuoto [..]"
Il termine viene citato alla pagina 204: "Gruhl aveva ottenuto questo risultato sollevando la macchina col cric e facendo girare il motore a vuoto [..]"
Motore a combustione interna |
mercoledì 18 giugno 2014
Cric
Il cric è un attrezzo che serve a sollevare un autoveicolo per permettere la sostituzione di una ruota o per effettuare altri lavori di manutenzione. Può essere di tipo meccanico o di tipo idraulico. Il secondo permette di sollevare pesi maggiori rispetto al primo. Il cric più comune che equipaggia le automobili è quello del tipo a parallelogramma. I cric idraulici si presentano come martinetti idraulici meccanici e si basano sull'applicazione del principio fisico, denominato Legge di Pascal.
Il termine viene citato alla pagina 203: “Gruhl aveva ottenuto questo risultato sollevando la macchina col cric e facendo girare il motore a vuoto [..].”
Il termine viene citato alla pagina 203: “Gruhl aveva ottenuto questo risultato sollevando la macchina col cric e facendo girare il motore a vuoto [..].”
Cric anni '50 |
lunedì 16 giugno 2014
Tassì
Il taxi è un'automobile che effettua un servizio di pubblico trasporto di passeggeri a pagamento. A differenza del trasporto pubblico di linea, dove il percorso e le fermate di salita e discesa sono prestabiliti, il servizio offerto dal taxi è definibile come "porta a porta". Si sostiene che il termine "taxi" derivi dalla nobile famiglia tedesca Thurn und Taxis che dal 1490 detenne per secoli il monopolio del servizio postale nell'impero tedesco. L'idea di utilizzare l'automobile per servizio pubblico nasce in Germania, a Stoccarda, nel 1896 per iniziativa della ditta di trasporti Friedrich Greiner. Una svolta epocale nel servizio pubblico avvenne alla fine degli anni quaranta con l'utilizzo dei primi impianti radio per comunicare tra le automobili. Una delle caratteristiche che il taxi deve avere è quella di essere facilmente riconoscibile dal cliente anche a lunga distanza, pertanto negli anni si è cercato di ottenere questo risultato dotando le autovetture, oltre che dell'indicatore posto sul tetto, anche di un colore specifico.
Il termine viene citato alla pagina 189: "[..], chiamò un tassì, che arrivò dopo due minuti, e pregò il conducente, un giovanotto che non era del posto, di portarla all'Albero di Kupper, indicandogli la starda, che percorsero in circa tre minuti."
Il termine viene citato alla pagina 189: "[..], chiamò un tassì, che arrivò dopo due minuti, e pregò il conducente, un giovanotto che non era del posto, di portarla all'Albero di Kupper, indicandogli la starda, che percorsero in circa tre minuti."
Jagst (FIAT 600) anni '50 |
domenica 15 giugno 2014
Fornello
Il fornello è un tipo particolare di forno solitamente di
dimensioni contenute, usato maggiormente in ambito domestico. I tipi
principali di fornello sono: fornello a gas, fornello elettrico e fornello a
induzione. Esiste anche il fornello portatile, progettato per essere portatile e leggero, da utilizzare ad
esempio per campeggio, pic-nic.
Il termine è citato alla pagina 192: “A questo punto venne a interromperle Schroer, che entrando informò della sospensione , poi con gravità eccessiva , quasi marziale appese ad un gancio sopra il fornello il mazzo delle chiavi dei cancelli e delle celle e [..];”
Il termine è citato alla pagina 192: “A questo punto venne a interromperle Schroer, che entrando informò della sospensione , poi con gravità eccessiva , quasi marziale appese ad un gancio sopra il fornello il mazzo delle chiavi dei cancelli e delle celle e [..];”
Fornello a gas anni 50 |
sabato 14 giugno 2014
Gancio
Si tratta di un ferro, ripiegato a
uncino, impiegato per afferrare , sospendere o trattenere qualche cosa. Generalmente viene usato per
sospendere i carichi alle funi e per
trasmettere sforzi di trazione. Esistono diversi tipi di gancio: gancio a vite; gancio di
sospensione; gancio semplice, a larga apertura, per piccole velocità di alzata;
gancio doppio, pensato per velocità maggiori, dal quale il carico non può
essere distaccato se non posandolo e allentando la fune; gancio di traino o di
rimorchio, quello che collega un veicolo trainante a uno rimorchiato.
Il termine è citato alla pagina 192: “A questo punto venne a interromperle Schroer, che entrando informò
della sospensione , poi con gravità eccessiva , quasi marziale appese ad un
gancio sopra il fornello[..];”
Gancio di sospensione a s |
sabato 7 giugno 2014
Cabina telefonica
Per cabina telefonica si intende una postazione pubblica
dotata di telefono, costituita da un box prefabbricato con all'interno un
apparecchio a gettoni o a schede telefoniche. Le cabine telefoniche si
diffusero in tutti i paesi industrializzati a partire dagli anni dieci del XX
secolo. Una cabina telefonica pubblica, sita all'aperto, è generalmente
costruita di poche parti estremamente resistenti, come l'acciaio e la plastica,
per resistere alle intemperie e all'uso; al contrario, una cabina posta
all'interno di un edificio è generalmente costruita con più cura.
Nel libro il termine viene citato alla pagina 189: "[..]atteggiati; girò dietro la chiesa fino alla cabina telefonica sulla via principale , chiamò un tassì,che arrivò dopo due minuti, [..]."
Cabina telefonica anni '50 |
mercoledì 4 giugno 2014
Occhiali
Gli occhiali sono delle protesi di uso comune composte da una montatura e da due lenti atte a correggere imperfezioni della vista. Oltre agli occhiali da vista vi sono quelli dotati di lente abbrunata (più comunemente detta "filtro"), che vengono chiamati "occhiali da sole". Già in tempi molto antichi si sente parlare di oggetti con funzione simile a quella degli occhiali. I primi documenti esistenti intorno a questa invenzione sono localizzabili in Veneto, a partire dal dipinto del cardinale Ugone di Provenza eseguito da Tommaso da Modena nel 1352. La prima industrializzazione dell'occhiale, in Italia, avvenne nel 1878 per opera di Angelo Frescura che aprì la fabbrica a Calalzo di Cadore.
Il termine viene citato alla pagina 180: “ Tutto rosso in viso, fece dunque il suo ingresso in aula e, siccome la sua grande agitazione interiore che esteriore gli aveva fatto appannare gli occhiali, [..].”
Il termine viene citato alla pagina 180: “ Tutto rosso in viso, fece dunque il suo ingresso in aula e, siccome la sua grande agitazione interiore che esteriore gli aveva fatto appannare gli occhiali, [..].”
lunedì 2 giugno 2014
Mercedes-Benz 300SL
La Mercedes-Benz 300 SL è un' autovettura sportiva di lusso prodotta dal
1954 al 1957 come coupé (nella cui configurazione era nota anche con il
soprannome "Ali di Gabbiano") e dal 1957 al 1963 come roadster dalla
Casa tedesca Mercedes-Benz. La Mercedes-Benz 300 SL è contraddistinta da
raffinate soluzioni tecniche, oltre che per una linea esteriore che ha
affascinato intere generazioni di appasionati.
Il termine viene citato alla pagina 33: "Sul posto erano avvenuti due incidenti: un' utilitaria aveva urtato una Mercedes 300 SL ferma, [..]."
Mercedes-Benz 300 SL |
domenica 1 giugno 2014
Stufa
La stufa è un apparecchio di ghisa, ceramica e acciaio, usato per il riscaldamento degli ambienti
domestici. Ne esistono moltissimi modelli, nei quali vengono utilizzati vari
tipi di combustibile per alimentare la fiamma. La prima stufa progettata
impiegava il legname come combustibile e il suo scopo primario era ed è quello
di riscaldare l’ambiente domestico e cuocere i cibi. Per il suo funzionamento la
stufa a legna necessita di una canna fumaria o di un condotto di scarico dei
fumi. Esistono varie tipologie di stufa e tra le principali possiamo citare:
quella a gas (James Sharp, 1826), quella a cherosene, quella a pellet, quella elettrica e quella
a carbone.
Il termine viene citato due volte alla pagina 75: “[..], una stufa all’ antica diffondeva un
tepore piacevole che gli parve indizio
di attaccamento a una ospitalità tradizionale.” – “Bergnolte accarezzò un gatto
rossiccio che dormiva su uno sgabello accanto alla stufa,[..].”
Antica stufa a legna |
sabato 31 maggio 2014
"Arnese metallico appuntito"
Nel libro il termine viene citato alla pagina 28: "[..], il serbatoio della jeep era stato prima ben perforato con un arnese metallico appuntito". Si potrebbe
pensare ad un punteruolo assimilabile a
quello impiegato dai falegnami. Il
punteruolo è composto da un manico in legno o in plastica a cui è saldamente
attaccato un tondino in ferro appuntito alla sua estremità. Il punteruolo serve
a incidere la superficie nel punto in cui deve essere inserita una vite.
Punteruolo con manico in legno |
martedì 27 maggio 2014
Telefono
Il telefono è la componente terminale dell'impianto
telefonico, destinata alla comunicazione vocale dal vivo. Esistono diverse
tipologie di telefono a seconda del suo funzionamento di base, della sua installazione e dell'impianto telefonico a cui si collega. Le
prime implementazioni del telefono erano basate sul trasporto del suono
attraverso l'aria. L'invenzione del telefono elettrico è attribuita al
fiorentino Antonio Meucci nel 1871. Il primato sembra però spettare a Innocenzo
Manzetti, che riuscì a realizzare un apparecchio elettrico in grado di
comunicare a distanza già negli anni cinquanta dell'Ottocento. È a partire dagli
anni Quaranta del XX secolo che i progressi tecnologici in ambito elettronico
permettono di realizzare il primo telefono portatile.
Il termine viene citato alla pagina 126: “Per telefono? Sai benissimo che qui il telefono è
considerato la più legittima fonte d’informazioni. [..].”
e poi alla pagina 134: “Non si mostrò nemmeno irritato quando, due
volte di fila, in pochissimo tempo, al telefono, la stessa voce maschile [..]”.
Prima versione di telefono portatile |
domenica 25 maggio 2014
Juke-box
Il juke-box è un apparecchio da installazione pubblica che
riproduce brani musicali in modo automatico in seguito all'introduzione di una
moneta al suo interno e alla scelta della canzone da parte dell'ascoltatore. Il
termine juke-box iniziò a essere usato negli Stati Uniti negli anni trenta;
esso deriva da juke-joint, che indicava un bar in cui si balla.
Il jukebox è di solito composto da un armadio diviso
orizzontalmente in due ripiani.
Il jukebox è una macchina che ha segnato la storia
dell'intrattenimento pubblico nei bar ed è uno dei simboli degli anni cinquanta
negli USA.
Le grandi case americane che si dedicarono alla produzione
di juke-box furono la Wurlitzer, la
Seeburg, la Rock-Ola e la Ami. Queste ultime si diedero battaglia dal 1930 al 1960,
anno in cui si affermò definitivamente il fenomeno degli shouter (urlatori).
Il termine viene citato alla pagina 103: "[..] un posto per camionisti ed operai con juke-box e biliardini per passare il tempo e che invano si sarebbero cercati alla Terrazza della Duhr."
Juke-box anni 40-50 |
venerdì 2 maggio 2014
Bicicletta
L'origine
della prima bicicletta è da attribuirsi al barone Karl von Drais. Quest’ ultimo
inventò la sua "Laufmachine" (macchina da corsa) nel 1817 che fu
chiamata dalla stampa draisina e più tardi velocipede.
La draisina era spinta in avanti facendo pressione per terra con i piedi.
I
pedali verranno poi aggiunti nel 1860 in Francia, la quale conierà il termine
bicicletta che andrà a sostituire quello di velocipede.
Inizialmente
il telaio dei velocipedi, che erano a trazione anteriore, era in legno e le
ruote, anch'esse in legno rivestito di ferro, erano di diametro differente
(quella anteriore era maggiore di quella posteriore). Nel 1839 un fabbro
scozzese, MacMillan, progettò un velocipede a trazione posteriore. Sempre negli
stessi anni i velocipedi iniziarono ad essere costruiti in acciaio e le ruote
vennero dotate di copertoni in gomma. Per un modello di bicicletta simile a
quello moderno dobbiamo aspettare il 1884 quando John K. Starley realizzò a
Coventry la prima "Safety Bicycle" ("bicicletta di sicurezza"),
denominata "Rover". Essa aveva ruote di dimensioni uguali e
trasmissione a catena.
L'invenzione
del pneumatico nel 1888, dovuta a John Boyd Dunlop, contribuì ad aumentarne il
comfort.
La
bicicletta, come già anche detto a lezione, è stata fino a pochi decenni fa un
fondamentale mezzo di trasporto, spesso l'unico a disposizione delle classi
meno agiate. Lo sviluppo economico ha poi portato ad un'importante diffusione
dell'automobile, che ha in gran parte soppiantato l'uso della bicicletta come
mezzo di trasporto.
All'
interno del libro compare un riferimento alla bicicletta alla pagina 35: "[..] passando di lì in bicicletta, con la
ruota posteriore aveva fatto schizzare un pezzo di ciocco[..]".
Evoluzione della bicicletta |
lunedì 21 aprile 2014
Jeep
L'esercito americano, appena scoppiò la seconda guerra mondiale, si rese conto della necessità di avere un piccolo autoveicolo a trazione integrale dotato di meccanica adatta all'uso in terreni difficili da usarsi come mezzo da ricognizione e collegamento. Questo mezzo fece la sua prima apparizione nel 1940, con il prototipo presentato dalla Bantam Car Company, il cui modello aprì la strada ai veicoli successivamente presentati dalla Willys e dalla Ford.
Il nome Jeep deriva dall'acronimo del nome militare General Purpose Vehicle (veicolo per uso generale), pronunciato dagli statunitensi appunto Jeep.
Il termine viene citato una prima volta alla pagina 28: "[..] lasciavano bruciare una jeep dell'esercito tedesco, il cui guidatore risultò essere il giovane Gruhl.", alla pagina 41: "[..], investissero col getto degli idranti la jeep che finiva di spegnersi, distruggendo eventuali indizi." e alla pagina 188: "Il 21 gennaio di ogni anno, bruciare una jeep per l' esercito tedesco, [..]."
Il nome Jeep deriva dall'acronimo del nome militare General Purpose Vehicle (veicolo per uso generale), pronunciato dagli statunitensi appunto Jeep.
Il termine viene citato una prima volta alla pagina 28: "[..] lasciavano bruciare una jeep dell'esercito tedesco, il cui guidatore risultò essere il giovane Gruhl.", alla pagina 41: "[..], investissero col getto degli idranti la jeep che finiva di spegnersi, distruggendo eventuali indizi." e alla pagina 188: "Il 21 gennaio di ogni anno, bruciare una jeep per l' esercito tedesco, [..]."
Willys MB, 1942-1945 |
domenica 6 aprile 2014
Contesto storico e geografico
L'autore del libro che sto leggendo, Heinrich Boll , è uno dei massimi esponenti della letteratura tedesca del secondo dopo guerra.
Egli si oppose fin da subito al partito nazista e negli anni trenta rifiutò di iscriversi nella Gioventù hitleriana.
Nelle sue opere, oltre ad attaccare la Germania nazista, si schiera anche contro le autorità della politica, della chiesa e dell'economia della società postbellica, accusandole di mancanza di coraggio, di conformismo e abuso di potere.
Parlando ora del libro, si tratta di un romanzo che ha l'andamento ironico e serrato di una commedia. Esso è ambientato nella Germania nazista e la narrazione, intorno a cui gira la vicenda, si colloca temporalmente dopo l' atrocità della seconda guerra mondiale. Il protagonista, George Gruhl, soffrendo "il nulla assoluto, il perente girare a vuoto" della vita militare, lo porta al termine di un viaggio di servizio a dar fuoco ad una jeep e questo gesto lo porterà a schierarsi di fronte alla pretura della città in cui vive. Inserendo la pretura nella narrazione, Boll affonda la lama nei meccanismi subdoli del potere democratico, dove una tolleranza di facciata nasconde una manipolazione ancora più invincibile delle imposizioni della dittatura.
Egli si oppose fin da subito al partito nazista e negli anni trenta rifiutò di iscriversi nella Gioventù hitleriana.
Nelle sue opere, oltre ad attaccare la Germania nazista, si schiera anche contro le autorità della politica, della chiesa e dell'economia della società postbellica, accusandole di mancanza di coraggio, di conformismo e abuso di potere.
Parlando ora del libro, si tratta di un romanzo che ha l'andamento ironico e serrato di una commedia. Esso è ambientato nella Germania nazista e la narrazione, intorno a cui gira la vicenda, si colloca temporalmente dopo l' atrocità della seconda guerra mondiale. Il protagonista, George Gruhl, soffrendo "il nulla assoluto, il perente girare a vuoto" della vita militare, lo porta al termine di un viaggio di servizio a dar fuoco ad una jeep e questo gesto lo porterà a schierarsi di fronte alla pretura della città in cui vive. Inserendo la pretura nella narrazione, Boll affonda la lama nei meccanismi subdoli del potere democratico, dove una tolleranza di facciata nasconde una manipolazione ancora più invincibile delle imposizioni della dittatura.
mercoledì 2 aprile 2014
Buongiorno a tutti!
Quest'oggi ho iniziato a leggere il libro "Termine di un viaggio di servizio" e vi posso comunicare che nei prossimi post presenterò tutte quelle parti in cui siano presenti rifermenti alla tecnologia. Ancor prima di fare questo però presenterò il contesto storico e geografico in cui si svolge la narrazione.
domenica 30 marzo 2014
Introduzione al progetto
Buongiorno a tutti!
Con questo primo post intendo presentare l'argomento del mio blog, il quale nasce come progetto per il corso "Storia della Tecnologia", tenuto al Politecnico di Torino dal professore Vittorio Marchis.
Lo scopo di questa pagina è prendere in esame un classico della letteratura, nel mio caso "Termine di un viaggio di servizio" di Heinrich Boll, collocarlo spazialmente/temporalmente e ricercare al suo interno le parti in cui si parli di tecnologia.
Presto nuovi aggiornamenti.
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